Che cosa ti lascia?
Cerchi invano,
ma
solo questo appare:
uno strumento già tuo.
E allora guarda dentro,
lo sai, c’è tutto!
Gli occhi sono voce che palpita,
come fari vigilano, eppure
non è limpida quella luce...
Ě un trucco,
molteplici oggetti di un simula...
Perché o per chi
ha senso questo?
Mille parole per un no,
eppure tuo il naufragio era!
Non sai ancora,
ma quel che hai perso,
me
era una parte di te,
credevi
non accrescesse il valore,
ascoltar voci, suoni
conferme silenti...
Ma
forse è altisonante tutto ciò,
b...
C'è un fondo lucente
che il ciglio leva,
c'è l'umano vago
che dolce cura
e tutto s'avvale di tono ingegno.
Figura enigmatica quella di Giorgione e scarse documentazioni contemporanee possono arginare i fiumi che imperversano sulle analisi criti...
Strane arie
è solo musica! Paiono così, ma son favelle nei colori,
forse celano languori,
oh,
soavi toni, cinguettii
che fanno sbocciare i cuori.
Finezza tecnica e psicologica sono gli elementi caratterizzanti le opere di Gerard ter Borch, pitto...
È una magica diffrazione,
questa sfera intorno che
silente circoscrive una palpitante
divina essenza,
presenza che muta i cuori,
diventa tutto un mondo fatato
eppur è un piccolo gesto,
come un petalo ti tocca lieve,
no, no, non lo può dire l’umano,
son...
Passo detto ormai,
era voce meditata la tua,
ma cosa sei ora?
Quello nei progetti?
No, non puoi,
nubi esser rischi del sereno possono,
le ferite non passano.
Tutto è come acqua,
per te tutto scorre,
non hai provato?
No, pare vano
Era reo quel tempo,
tono semp...
Pare sovrana
questa retta figura
che mira oltre
e ti lascia vagare
con occhi del cuore.
La National Gallery ci offre uno dei ritratti celeberrimi di Holbein, pittore tra i più blasonati del Cinquecento tedesco.
Con questa tela ad olio, del ...
Non so cosa tinge
suadenti parole che
di volo i fogli
così invadono temerarie
senza portare
tuo cenno che sfumi
la ragione del sublime canto.
Par meno reale,
serve solo uno scatto,
il riso del far attento poco
per far involare
col dolce soffio,
anche grandi incertezze.
Pare al tuo stante fare un po’
ma non è , è il non essere
che tra le intarsiate nubi di bagliori foschi
non coglie il senso dell’interpello
e l’anima giace nel cupo stare.
È repentino il passo
come uno spostamento d’arie,
pare scoccato il momento,
c'è spaesamento di turbe folle
corrono agitate leste,
leste mai meste sfilano variopinte entità,
il tempo attendono per andare,
nel mentre assaltano negozi,
un ritmo questo eterno...
Grintoso il tuo tono
lento e pacato,
la tua favella lenisce,
rinfranca,
è un bisogno cuore:
lo senti?
Sì, sì, lo so
pare che gli occhi interessati
scrutino le nubi,
finezza celi,
abissale essenza,
mostri limitatezze che non hai,
gentile e nobil'animo:
come fai...