Come fascinazione in fieri
da una fuga velata,
l’amore si erge,
così l’incrocio solo l’atto mostra
e nell'incanto
vive il sublime idillio.

“Il bacio” , manifesto del romanticismo, è la più nota opera di Hayez realizzata nel 1859, olio su tela, in tre versioni tra cui spicca quella conservata nella Pinacoteca di Brera.
Il dipinto esercita sull’osservatore una forte attrazione, l’immediata adesione ad un tema così facile ed allo stesso tempo così seducente. Infatti la rappresentazione incornicia un semplice bacio.
Le due figure si abbracciano in un atteggiamento naturale ed insieme moderno, tanto da far associare l’immagine del bacio a quella di Hayez.
Pensare che la nota immagine sui baci perugina potrebbe essere stata ideata prendendo spunto da questo bacio.


I volti dei due amanti s’intravedono come se si volesse condurre l’attenzione   dell’osservatore ad immaginare la repentina azione.
Una lettura di questo incontro amoroso potrebbe suggerire l’idea dello struggimento e ciò è avvalorato dalla posizione dell’uomo: un fuggitivo che appoggia la punta del piede sul gradino.
Il capolavoro riscosse successo non solo per quanto appena detto, ma per il suo significato patriottico – simbolo dell’unione fra Italia e Francia contro l’Austria. La scena è ambientata nel 1859, pieno risorgimento ed il messaggio politico è rappresentato dai colori degli abiti, ma l’artista lo rese più evidente nelle due versioni successive.


Hayez usa l’ambientazione medievale per far riferimento a fatti  del suo tempo.


Inoltre l’abbigliamento medievale, finemente drappeggiato, rievoca i grandi amori tramandati da novellieri, drammaturghi da Paolo e Francesca a Giulietta e Romeo: una tela ricca di suggestioni.

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