Un cinguettio interrompeva il sonno di Tom, costretto da un raggio di sole a voltarsi ed a spegnere la sveglia che segnava le 7.30 del 25 giugno 2011.

Asia, giaceva accanto a lui, emanava un calore che avrebbe trattenuto Tom per altri 10 minuti accanto a lei ma, lui dopo aver accarezzato il roseo viso dell’amata, distendeva le membra intorpidite e si dirigeva verso il bagno.

Passava velocemente in cucina per accendere il caffè, che Asia aveva accuratamente preparato la sera prima, e mentre attendeva quell’aroma, si radeva e si cospargeva il volto di profumo. Fulmineo si vestiva, Tom era restio ad usare l’abbigliamento classico, dava un bacio alla moglie che, sentendo il caffè proveniente dalla cucina, si era levata e sorseggiando quel liquido marroncino, si era precipitata ad imprimere sulla nuova tela una pennellata di colore, quella che meglio esprimeva le sue sensazioni in quell’atmosfera del primo mese di matrimonio.

Alle ore 8.00, Tom aveva raggiunto l’azienda, di cui era titolare, e si approssimava alla sua scrivania, collocata in fondo ad uno scuro corridoio che trovava una via di fuga in una finestra.

Egli avviava il computer e sul desktop appariva una macchia di colore, una firma anagrammata, che lo trasportava nostalgicamente da Asia. Avrebbe rivisto quella bellezza all’imbrunire quando lei gli avrebbe esibito la sua opera d’arte del giorno, “il trionfo dei colori”.

 

Tom non era a conoscenza della romantica cena che lo attendeva e dell’impegno con il quale Asia si animava per dare il meglio di sé in cucina, ambiente in cui non si districava bene a differenza di Tom.

L’acuta artista abbinava ad ogni ricetta un colore in modo tale da non distogliere l’attenzione dalle due forme espressive: quellaqqartistica e quella culinaria.

La cucina era diventata un laboratorio di idee: ogni ingrediente ispirava un colore che la mente di Asia trasponeva sulla tela e lentamente prendeva forma il capolavoro con il quale Asia voleva rappresentare la celebrazione della loro unione.

 

L’amato ignorava di ricevere in quel giorno un tale dono ma, secondo Asia nessuno meglio di lui poteva apprezzare quella composizione frutto dell’amore che li univa .

L’assenza di Tom non si avvertiva in quella cucina dove ogni piccolo particolare era stato, da lui, ingegnosamente predisposto e ad Asia bastava guardare un singolo oggetto per dare colore alla sua espressività.

 

La sera arrivò e alle 19,30 Tom riabbracciò Asia che ricevette una rosa rossa.

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