Strane arie
è solo musica! Paiono così, ma son favelle nei colori,
forse celano languori,
oh,
soavi toni, cinguettii
che fanno sbocciare i cuori.
Finezza tecnica e psicologica sono gli elementi caratterizzanti le opere di Gerard ter Borch, pittore olandese del Seicento.
La National Gallery espone Suonatrice di tiorba e due uomini (1667-8), uno dei più noti dipinti di ter Borch, da cui si evince una perfetta resa dei particolari, esempio eclatante, il raso.
Gli ambienti interni, solitamente, rappresentati appaiono eleganti, con poche figure tra cui una giovane donna avvolta in un drappo di raso.
Qui, in un corpino color avorio bordato di pelliccia che mette in risalto la capigliatura bionda, il piede poggiato contro un caldanino, essa suona la tiorba – un antenato del liuto – accompagnando un uomo, dallo sguardo acuto, che sorregge un libro di canzoni. Un altro uomo avvolto in un mantello assiste un po’ basito, alla scena e lo spaniel appare intento ad ascoltare. Dietro il gruppo di figure s’intravede un letto con cortine. Sul pavimento, sotto il tappeto rosso, giace un malaugurate asso di picche.
Nella pittura olandese l’esecuzione musicale è spesso evocativa all’ amore, mentre le carte da gioco sono emblemi di imprevidenza, i cani o gli scaldapiedi di desideri indecorosi.
Non possiamo, tuttavia, attribuire a questo dipinto un significato inequivoco sui rapporti che intercorrono tra i personaggi. Certamente, l’intenzione dell’artista era quella di evocare eventi non chiaramente decifrabili e seducenti.